23 marzo 2017

Blu oltremare

Ed è apnea,
dove tutto tace e c'è silenzio.
Ovattati dalla profondità del mare
che pensieri muove 
e batticuori, 
che solitari segnano il tempo


02 agosto 2014

Guizzo

Coltivare insite armonie e piaceri letterari e artistici o naturalistici oblii, preserva lo spirito dal curvarsi ad un orizzonte mediocre, finito, insipido. 

05 agosto 2012

Oltre i miei passi

Là,
dove il mare la sera disperde,
nell’ondeggiare cupo di una notte informe,
incontrai me stesso.

In quel punto di infinito,
calpestai le orme dei miei stessi passi,
e ritrovai la via,
che maestra mi condusse a te.

Attendesti del tempo,
‘chè le mie caducità mutassero
oltre la gravità di quel frammento.

Duellammo di ragione e intenti,
poi inerme,
capitolai,
e mi avesti totalmente.

27 maggio 2012

U veru bene

Rintocchi ‘e campane er dì de festa
s’alternano gioisi pe la valle
donde luci e fumi s’accompagna
alla gente che vò raccomandasse.

“Priega o Signore tuo bello”
s’affaccia una ‘n calze e ‘n reggipetto
“che mi figlio ‘nsacco male vole
a lu prete che gliedà l’assoluzione”.

“Ch’aggia fa pa portallo a Gesù Cristo!”
‘a signora accorata se dispera
“Nun temete signora bella, a vostro figlio”
responne lu cristianu rabbonito.

Esta è la fede de na pora madre,
ca cresciuta capisce u veru bene,
chello che conviene nella vita
p’esse felici e dimenticasse ‘elle offese.


03 aprile 2012

La vita del pellegrino


Veloce come il vento,
cambia direzione
dal buongiorno quotidiano
al silenzio della passione.

Per cuori viaggia,
consolando e colmando,
rinnova volti e sentimenti
in nascondimento e desolazione.


A braccia aperte
accoglie come in croce,
indicando il cammino
di sopportazione del penoso.

Bisaccia e bastone,
sandali e cappa
per un uomo forte:
il pellegrino. 

18 marzo 2012

Sulle note del cuore


Arpa e cetra 
lambiscono il cuore
che si arrende, sciogliendosi,
al fuoco d’amore.
Vola l’anima
in un turbinio scintillante
di fragili note 
dal sapore elegante 
che omaggiano il tempo
nel moto del cuore
che batte all'unisono 
nel tenero amore.
In fretta,
sale e scende l’amante
unito per sempre
in un anelito istante
che senza tempo
mantiene nell’oggi perpetuo,
l’accesa memoria 
di un angelo, 
in terra sceso.



01 marzo 2012

Amore e dolore


Ho conosciuto l'amore e il dolore. 
Due facce di una stessa vita, 
due volti di uno stesso incontro. 

Ho conosciuto cuori affranti.  
Il tempo per piangere abbondante
e lo scarseggiare delle lacrime.  

Ho vissuto con sentimento, 
lo rifarei ora, 
sarei pronto ancora. 


02 febbraio 2012

In una notte


Per le sinuose colline della valle,
un eco di vento tra le fronde
preannuncia l’incanto della stagione.

L’esaltazione dell’inverno in una notte
su boschi e strade asfaltate del bel paese,
sopra le menti della gente dormiente.

Una candida coltre alle calende del mese
e un leggero sibilo di armoniosa vitalità,
avvolgono i giorni della merla. 



01 febbraio 2012

Oltre il bell’occidente


Tentai di sporgermi
oltre il racconto dei media
per assaporare un’altra realtà.

Cercai di là dal politicamente corretto  
e dalle testate giornalistiche interessate,
per incontrare mio fratello che soffre.

Nessuno traccia la storia del singolo.
Egli vive e muore nello stesso istante,
assente nelle parole dei perbenisti.

Dove sei, fratello mio?

Nella polvere di rastrellamenti razziali
e nella lebbra di chi ti esclude,
al di là dello spazio e del tempo

nel passato che hai vissuto
in questo amaro presente
e nel futuro che non avrai, ti trovo.

Non ascoltato,
non voluto,
mai pensato.

Tu, il mio prossimo. 


31 gennaio 2012

Al tenue sole settembrino


Avvicino la mente al mio paradiso.

In quel luogo riposa la vita,

affianco alle tue membra fragili e delicate,

che ricurve disegnano una morbida ombra.

 

Un ritratto che volteggia

tra verginità e maturità di gesti

lasciati e ripresi ogni giorno,

sognati e piacevolmente vissuti.


 

In un soffio di vita la tua figura

raccoglie movimenti e linee

componendo il quadro di un’amante,

aperta al tenue sole settembrino.  

 

E ci piace.

Mano nella mano viaggiamo,

in una strada nuova

non conosciuta, ma tanto attesa.  

 

05 gennaio 2012

Nel mondo, tu


In un mondo tormentato
da ombre e oscuri avamposti
ho veduto una luce,
ho conosciuto te.

Oltre i muri di indifferenza
le maldicenze e i tradimenti,
ho scoperto un’alleanza,
un’arca nuova di fedeltà.


Amabilità e comprensione,
coronano una signorilità
veloce e scalpitante,
snella e coinvolgente.

Una natura la tua persona
che cambia tristi tramonti
spazza via sciocchi acquazzoni
vestendo l’aria di una nuova primavera.

Non notte, né incubi,
non più,
da quel giorno un solo sole,
quell’amore che fosti tu. 

31 dicembre 2011

Il tempo


Signore...
Signore non ti chiedo tempo per giocare, studiare, amare...
Signore, non ti chiedo altro tempo.

Comprendere il valore del tempo che mi dai è il dono che chiedo,
perchè ogni istante possa essere riempito,
ogni ticchettio colmato

e alla fine dei miei giorni,
poter sedere serenamente il cuore,
avendoti posto la coppa colma del tempo ricevuto.



30 dicembre 2011

Noi


Chioma corvina
su viso in cera d’angelo,
l’amante della vita.

Rosei abbracci
prospera la bella
nella nebbia dell’inverno.

Batticuore di uomo
solitario viandante
aspettato da tempo.







Estasiante incontro
di bellezze fuori mondo
per un’intimità speciale.

Incrociate speranze
prendono forma
al lume della sera.

Lei per me,
io per lei,
l’inizio del noi. 

29 dicembre 2011

Un lampo di te



Una ghirlanda di fiori nuovi
intessuta di vergine primavera
albeggia ai primi chiari mattutini.

Un’essenza di gelsomino
colora il vestito di donna,
del lungo viaggiare.

Tutta bella,
dischiude lo sguardo,
lei, tra i folti capelli.

Una mise dorata,
di profumi annunziata,
tende a me.





Solerte avanzo,
e unisco il suo affetto al mio,
in un condensato ardore.  

Riverente e incandescente,
infuocante e inaridente,
inebriante e pungente stretta.  

In un momento, il tutto,
in un attimo
l’inizio e la fine,

presente e assente
come lampo,
svanisce. 







28 dicembre 2011

Bellezza nuova


Erravo come pastore
in cerca di verdi prati
e di sorgenti d’acqua fresca.

Per anni e lunghi giorni,
scorazzai invano
disperdendo forze e speranze.

Ubriacato da lucenti vessilli
pensai di esser felice,
ignaro degli spettri bui che andavo conoscendo.

Poggiai il mio cuore
su giovani e meno giovani,
quanto mai diverse dalla tua bellezza. 

E passai con loro,
notti intere di vano parlare,
perché mai come allora ti ero lontano.

Ammaestrai loro
con insegnamenti di fragile umanità
ridestando il desiderio carnale.

Non ti pensavo ancora,
eppure mai come in quel tempo,
eri con me.

Tardi aprii gli occhi,
al fulgore di un’alba nuova
e al luccichio di prospettive mai pensate.

Ero parte di una nuova parentela
e non mi rendevo conto,
un progetto nuovo e non lo sapevo.

Tardi arresi il cuore al tuo divin spirito.  
“Tardi ti amai,
o bellezza tanto antica e così nova.”




27 dicembre 2011

Afflato

Un turbinio di voci e di suoni
aprono gli occhi dell’anima
e vedo te, fiore della vita mia
riempire un vuoto aspettato da tempo.

La memoria non inganna la coscienza:
sei qui, e sei con me.

I nostri occhi incrociano lo sguardo
e le anime dilatano le profondità.
Le nostre mani verso l’inesplorato
e un abbraccio per un eterno abbaglio.

Corpi come sabbia al vento
consumano il loro andare.

Non conoscevo il tuo bisogno
e prima d’ora ignoravo la mia fragilità. 
Hai reso le mie fortezze debolezze, 
e il bastare a me stesso, un’illusione. 

L’orto dei sensi risveglia i profumi 
come gli alberi i loro fiori. 

La tua essenza amorosa
con spasmi di armoniosa fattura
racchiude stellari lineamenti 
nell’orizzonte dell’amplesso. 

Un abbronzatura reciproca
nell’idilliaco sovrano credo, 
di coppia che senza tempo,
ama. 



25 dicembre 2011

Il caos di un bacio


Labbra impazienti ed occhi semichiusi
gustano l’avido gesto
in oceaniche riprese.

Sapori composti
ne descrivono i toni,
in un arcobaleno di brillanti emozioni.

Virilità, di un’attesa
che indisturbata
ne attesta il compimento.



Prese e rilanci alternati,
teatro di rosei dipinti,
ne fondono le fattezze fisiche. 

Una tenerissima commutazione
che stordisce difese
e sostenute posizioni.

Il caos, di un semplice ed unico bacio.

05 gennaio 2011

Focolare ritrovato



Un ligneo carretto, traversava viottoli curvi 
su ciottoli postati come breccia in terra, 
andante viaggiava senza urti. 

Sotto il berretto reclino, l’uomo come in guerra 
tornava nella propria baia, con spalle forti 
provate in giorni di freddo. 

Lacrime segnarono ricordi, percorse muto 
come bastonato, la solitaria strada 
allora, più vicino che in passato. 

Un pallore, in viso già affaticato 
e rughe scavate rafforzarono, lo sguardo 
del temerario valoroso soldato. 

Calli e non mani, bronzo e non viso 
plasmarono il giovincello 
ormai adulto dopo anni. 

Scorse casa, ancora pochi passi, 
e le balestre del calesse, avrebbero 
rilasciato il peso. 

Il cane scodinzolante, la donna sull’uscio 
tese un abbraccio, a lui 
con una mano, porgendo nell’altra l’ultimo gomitolo. 


04 gennaio 2011

Oltremodo

Canto l’estate degli amanti 
stagione matura 
di spighe e alberi in frutto. 
I visi in ombra 
insinuano tra le fronde 
tenere parole, 
sussurrano l’incontro melodioso 
di Bacco e Arianna
oltre la siepe. 
Cinguettii e sussulti 
firmano l’accoglienza materna 
dei grandi faggi sovrastanti 
e soli, in assoluto silenzio 
consolidano la conoscenza 
oltremodo.



03 gennaio 2011

Bocciolo puro

La incontro lungo il mio cammino. È lei. 
La donna irrompe i miei equilibri logici 
disordinando mente e cuore 
di fronte un’insolita strana forza. 
Mi sottopongo con delicatezza 
osservando i suoi teneri e affettuosi gesti. 
Un unico, irripetibile, indimenticabile attimo di silenzio. 
Volge il suo sguardo a me, 
risolvendo le congetture irrisolte di schemi appresi. 
Carezza delicatamente il mio volto 
poi una profusione di baci. 
E la rosa delicatamente apre il suo bocciolo, 
donando amore puro.

01 gennaio 2011

Etereo abbraccio

Un disio irrinunciabile 
traboccò da labbra rosee 
che delicatamente accennarono 
note di fascino e incanto. 

Un piano suonava 
e un violino accompagnava 
una musica lambiva il cuore 
e una voce lo rischiarava. 

Il germe d’amore 
espugnò la continenza del volto 
e i fragili argini irruppero 
l’eleganza dello stile. 

Silenzio e commozione 
tenerezza e fulgore 
portarono lo sguardo 
nel fuoco d’onore. 

Lì mi rapii 
io in Te, 
Tu in me, 
in un abbraccio profumato.







25 dicembre 2010

O luna

O germana luna 
di nobili virtù attorniata 
incanto dei pensanti 
luce degli amanti 

tenerezza di fanciulla 
fresca rosa della sera 
vegli su noi poveri 
luce fioca tra le stelle. 

Dei viandanti la speranza 
dei nottambuli il richiamo 
candore dei bambini 
felice volto dei morenti. 

Mostri facce di saggezza 
senza lacrime sorridi 
solo caldi ed improvvisi 
abbracci doni ai nostri cuor. 

Giostra di un momento


Incontro improvviso
rende onore al tempo
innalzato a divin attimo.

Bacio appassionato
al caldo sole d’estate.

Strepitose labbra
avvicinano, entusiasmano, gelano.
Ci basta.

Vorticoso giro
tra capelli crespi e occhi dolcissimi.

Si scende dalla giostra,
la vita continua
io e te più di prima, 
insieme. 

17 settembre 2010

Pazzi fastidiosi



Afasia e abasia, nebbie di uno stesso male.
Un abbrivo nuovo si necessita per l’abasia e l’afasia.
Il presente non il passato cura.
Ipocondrie manifeste, oggettività nefaste.
Grigio nel suo pallore anche l’astro solare,
oscurato da una coscienza inconsistente
affossata dallo stesso morbo.
Spettri tentacolari le fragili figure.
Muovono intaccando psiche e sensibilità,
di teneri e delicati volti che incuranti
vivono lasciandole vivere,   
disconoscendo purtroppo la bruta realtà. 

16 settembre 2010

Presa ormai lontana

Camaleontico senso di vuoto
cresce e continuamente decresce
smussando angoli di nostalgia.

Voluttà passate si riaccendono, 
immagini lontane ricolorano, 
lumi di fulgidi batticuori. 

O funeste memorie, 
soffocar 'si fragile e disarmato omo!
Fuggo via. 

E puntualmente mi ritrovo in te, 
tra ricordi confusi e morbidi abbracci
stringenti ancora, mente e cuor. 

17 giugno 2010

Ultimo raggio

Agonia di un sole morente
che all’imbrunare scintillante fu.
Come un albero di radici ormai depresse
finite in vasi di creta.
Triste la gente per il malessere
scruta pensante il dolce latente
raggio di sole fortissima stella.
Sorgerà ancora la luce della vita?
Scoiattoli in cerca, lucertole in vista
del calore tenue l’ultima provvista
per l’inverno,
di ghiaccio.




12 marzo 2010

Sincerità

O tenera donzella
che udienza chiedesti a questo cuor,
non per vile intesa o qual sporco inganno
l’anima mia fu presa in affanno,
forse il tempo e il modo
freddarono il tenero bocciolo.
Fanciulletta lontana baciata dal vento
credi è tormento il pensiero d’amor
storie diverse di un passato presente
e di un futuro ancora assente
ci attanagliano fin qui.
Sarà mai vero amor il nostro,
di ali aperte al caldo del sol?
Di cera Icaro le testò
non ressero molto al duro calor.
Non mi voglia livor per queste fragili note
che d’amore ferito piangono ancor
amico intimo, amico del cuore
questo si può essere il mio amore
amore che sempre rimarrà costante
abbracciando il cuor di questa fragile amante.